venerdì 12 ottobre 2012

C'è che non riesco ad essere utile a nessuno.
C'è che non riesco a socializzare.
C'è che a casa le cose non vanno bene.
C'è che odio quello che studio.
C'è che le forze mi stanno abbandonando.
C'è che non so più chi sono.
C'è che lui non c'è.
C'è che ho voglia di morire...

mercoledì 10 ottobre 2012

Avevo raggiunto un peso che mi piaceva parecchio, il più basso mai avuto da cinque anni a questa parte: 39,2 ma - come al solito - ho rovinato tutto mangiando quintali di merendine e schifezze. E non è finita qui perchè stasera ho una cena fuori e so che, nonostante lo stomaco ancora pieno e dolorante, mangerò. Poco importa, ho smesso di deprimermi per così poco. Basteranno due giorni di dieta restrittiva e il peso tornerà uguale a quello di stamattina, se non meno.

Sono andata a ritirare un paio di occhiali da vista nuovi, poco fa... Mi sono lesionata la cornea in una lotta notturna con me stessa, solo io posso fare certe cose, eh? E quindi non potrò usare le lenti a contatto per almeno un mese. Però mi piaccio con questa montatura grande e nera, che copre i miei occhi a volte troppo sinceri e profondi. Mi sento molto intellettuale. E... Niente. Oggi mi andava di parlare di cose superficiali. Va bene così.

lunedì 8 ottobre 2012

Sono arrabbiata. La gente cosa sa di quello che provo? Nulla, perchè io non do loro modo di sapere. Vero, sì, okay: sono silenziosa. Ma non cretina, non senza cuore. Non scelgo di stare in silenzio, non sono affatto coerente col mio modo di sentire. Io dentro ho l'inferno e non riesco a tirarlo fuori. Non è che non voglio, proprio non ci riesco. E allora shh, va tutto bene. Taciamo ancora un po'. Arriverà il mio momento...?

venerdì 5 ottobre 2012

La mattina mi sveglio stanca e la sera vado a letto distrutta. E' la conseguenza della mia malattia, credo. Ci sto riuscendo: il peso scende vertiginosamente, le ossa spingono sempre più nella carne, fredde e appuntite. Il mal di testa è insopportabile, posso dormire anche tutto il pomeriggio ma non mi abbandona mai. La fame... La fame, quella vera. Mia costante di vita. Ogni giorno due massacranti ore in palestra, ma torno a casa e mangio i soliti fiocchi di latte, ogni tanto un pezzo di pane. Ieri ho mangiato un biscotto. Ma questa malattia... Come si chiama? Davvero la si può ridurre alla parola anoressia? Che cosa stupida. Io non sono anoressica. Sono solo spaventata, disorientata, persa in un mondo altro. 

Questa sera andrò alla festa di laurea della mia ex migliore amica. Il mio ragazzo non ci sarà... Ma io non passerò il tempo seduta in un angolo, a guardare con invidia la perfezione di chi mi sta attorno, ballando e divertendosi... No, vero? Non stavolta.

giovedì 4 ottobre 2012

Diventa sempre più difficile. Vivere, intendo... Vivere come le persone normali. Come le persone che mi circondano. Mi sono persa. E non per le strade di Parigi, come nel sogno di qualche giorno fa... No, magari. Mi sono persa dentro ossessioni e paure che non mi lasciano respirare. Che non mi permettono di mangiare, dormire, ridere, studiare, fare l'amore, semplicemente parlare ad alta voce senza sentirmi un inutile fallimento subito dopo. Sudicia. Colpevole. Sarà forse l'essere nata, la mia colpa? E, in tal caso, come espiarla?

Mi sono persa e mi manco. Sono giorni ovattati, in cui non distinguo i sogni dalla realtà. Giorni di emozioni confuse e fuse l'una con l'altra. Ho fame di vita, la sento. Posso quasi toccarla e la disprezzo. Fame che mi allontana dal mio personalissimo progetto di autodistruzione. Fame che riesco a placare solo per qualche prezioso minuto, tra le parole e i sorrisi incoraggianti delle psicologhe. Tra le braccia amiche delle mie compagne di terapia. Tra i baci di chi è al mondo solo per amarmi. Tra le pagine di un libro o tra le note di una canzone. Fame insaziabile che è arrivato il tempo di riconoscere, nominare e curare. Piano piano, passo dopo passo.

Perchè le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più
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